Roma. Si è concluso il concorso internazionale «Pass. Progetto per abitazioni sociali e sostenibili», bandito dallAzienda territoriale per ledilizia residenziale pubblica (Ater) del Comune (con la consulenza del dipartimento di Progettazione e studio dellarchitettura dellUniversità degli studi Roma Tre) e finanziato dalla Regione Lazio, per la riqualificazione di una parte del Piano di zona di edilizia residenziale pubblica Tiburtino III, realizzato nel 1972 in sostituzione della vecchia borgata fascista del 1937. Il quartiere presenta problemi di degrado fisico a causa dei numerosi spazi residuali vuoti (difficilmente fruibili per il rigido disegno del suolo) e della scarsa manutenzione degli edifici, che necessitano inoltre di un adeguamento tecnologico delle facciate, il cui rivestimento in pannelli di cls prefabbricato non coibentati è causa di grandi sprechi energetici.
Lintervento prevede la densificazione del complesso saturando gli spazi vuoti disponibili tra i 14 edifici esistenti con 120 nuovi alloggi (per circa 7.200 mq) e relativi parcheggi pertinenziali, la riqualificazione degli spazi pubblici (circa 36.500 mq) e linserimento di servizi necessari (circa 1.200 mq) per linsediamento dei nuovi abitanti e a risarcimento degli standard del Piano di zona mai realizzati (budget totale previsto di circa 17,5 milioni). Unapprofondita riflessione era inoltre richiesta sugli edifici esistenti (circa 450 alloggi), con interventi mirati a un miglioramento delle prestazioni energetiche e delle valenze estetiche degli involucri: una concreta possibilità di lavorare sulledilizia popolare anni settanta.
Liniziativa ha suscitato interesse nel mondo professionale, attirato da un concorso di progettazione a procedura aperta che ha ovviato ai limiti di legge richiedendo i requisiti tecnico-professionali non per la partecipazione ma esclusivamente come condizione per laffidamento del successivo incarico, ipotecato però con una riserva dellente banditore allaffidamento stesso. La complessità dei temi ha però ridimensionato in fase di partecipazione gli entusiasmi iniziali: dei 115 gruppi iscritti al sopralluogo, solo 44 sono state le proposte concorrenti.
La giuria, presieduta dal direttore generale dellAter Carlo Maltese (e composta, tra gli altri, da Andrea Vidotto, Fuensanta Nieto e Marco Pavarani), ha laureato il gruppo spagnolo guidato da Carmen Espegel Alonso, con una soluzione che porta in primo piano il disegno dello spazio pubblico. Lestensione del basamento definisce una nuova quota pubblica in relazione diretta con le aree verdi delle corti secondo una struttura trasversale dello spazio rafforzata dagli edifici circolari dei servizi. Mentre al piano porticato i nuovi alloggi sono messi in relazione con il ridisegno del verde, in copertura sono proposte due tipologie di alloggio: a «corridoio luminoso» e «ad impluvium». La prima è organizzata da volumi disposti intorno a spazi aperti privati connessi da un corridoio, la seconda ripropone il modello romano del patio. Per gli edifici esistenti è proposta una facciata ventilata con pannelli modulari in fibro-cemento che in corrispondenza delle aperture si declinano in lame mobili.
Lesito del concorso promuove progetti troppo sbilanciati verso il tema della riqualificazione delle facciate esistenti, premiando scelte forse più adatte a contesti esteri, con il merito però di sottolineare attraverso soluzioni anche ardite la necessità di porre tra i temi del dibattito italiano la riqualificazione di uno stock residenziale noto soprattutto per ragioni quantitative.
Aspettando di capire se questo concorso potrà superare lempasse di altre procedure che in particolare a Roma sembrano condannate a restare sulla carta, lAter ha in programma per settembre un convegno che ne illustri i risultati aprendo un confronto tra istituzioni politiche, culturali e mondo professionale sui possibili scenari di recupero dellesistente per incrementare lofferta abitativa.
www.aterroma.it/concorsopass
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